T024 Finero, Torriggia

Si sale pedalando sulla provinciale che porta a Finero. Arrivati nell’abitato, molto prima della chiesa, sulla destra si imbocca un sentiero dove i cartelli indicano monti di pluni o Polunia Torriggia.

Si sale ed in poco tempo si entra nel bosco di pino silvestre (forse il più vasto del VCO); a tratti si riesce a pedalare e in meno di un’ora si raggiunge Polunia, da dove il panorama spazia su tutta la valle Vigezzo, e si prosegue per il M. Torriggia, anche qui ci sono pochi tratti pedalabili. Arrivati in cima al Torriggia 1700m. Panorama a 360 con i Gridoni di fronte.

Si scende verso l’Alpe M. Vecchio, una discesa molto ripida dentro un faggeto. Arrivati a M. Vecchio, prendiamo il sentiero per Cursolo, un percorso che richiede di attraversare molte vallette, ed arrivati a Cursolo prendiamo la bella mulattiera che ci porterà a Orasso. Questo giro non e’ molto pedalabile ma sicuramemente affascinanante per la sua bellezza selvaggia


Distanza totale: 46.22 km
Altitudine massima: 1707 m
Totale discesa: -3244 m


T023 Alpe Cortaccio

In questo giro espatriamo nella vicina Svizzera. Partiamo da Cannobio percorrendo la statale 34 direzione nord ed oltrepassato il confine entreremo nell’abitato di Brissago.Subito dopo il primo distributore di benzina, sulla sinistra, saliremo per Piodina Cortaccio.

Anche se la pendenza si fa subito sentire, verremo ripagati da un percorso sempre molto panoramico.Riusciremo a vedere la pianura di Magadino fino a Bellinzona, Locarno Ascona e le isole di Brissago, mentre a sud, scorci su Cannobio, Maccagno e Luino.

Arrivati a Cortaccio, la strada finisce. Si puo’ tuttavia proseguire a piedi, per raggiungere la Capanna al Legn e continuare verso la cima del monte Limidario (un balcone sul lago). Scendendo da Cortaccio ripercorrendo la stessa strada, possiamo dedicare qualche minuto per visitare la bella chiesa Madonna di Ponte, proprio a ridosso del lago e costruita tra il 1500 ed il 1600.


Distanza totale: 25.94 km
Altitudine massima: 1075 m
Totale discesa: -1185 m


    T022 Cadorna, Zeda

    Seguiamo l’itinerario Vada’, proposto nella precedente proposta (vedi giro T021) ed arrivati al rifugio seguiremo ulteriomente il sentiero che sale verso la vetta: da qui il percorso si fa molto più duro e tortuoso ma ancora pedalabile e dopo circa trenta minuti saremo ai piedi del monte Zeda.
    Il percorso si interrompe ad un bivio: proseguendo a sinistra, in costa, si prosegue verso il Pizzo Marona (2051 metri), dove immediatamente incroceremo il sentiero che sale al monte Zeda (2156 metri). Questo tratto, molto faticoso e lungo, non e’ pedalabile, e richiede circa 20 minuti di cammino. Solitamente, a meno che non vogliate immortalare una vostra fotografia di vetta con la bici, lasceremo la bici e proseguiamo a piedi.

    A destra del bivio e’ possibile vedere in lontanaza i cascinali dell’alpe Forna’,da dove e’ possibile continuare fino a Falmenta. Se si ha la fortuna di trovare una giornata limpida, il panorama a 360° vi lasciera’ senza fiato.

    Da qui è visibile gran parte della pianura Padana, si puo’ ammirare tutto l’arco Alpino con le sue vette più alte gruppo del monte Rosa, monte Leone Basodino, possiamo vedere da dove siamo partiti Cannobio, e il suo pezzo di lago. Per il ritorno, percorriamo a ritroso il sentiero fino al passo Folungo, dopo si puo’ scegliere quale percorso seguire per tornare a Cannobio, selezionando tra le diverse alternative descritte nel nostro sito.


    Distanza totale: 59.13 km
    Altitudine massima: 2160 m
    Totale discesa: -2846 m


    T021 Archia, Vadà

    Arrivati a Viggiona, si prosegue fino a Trarego. Lo attraverseremo percorrendo le sue stradine molto caratteristiche, per uscire dal lato opposto del paese, in direzione Piazza. La strada sale ripida e in alcuni punti raggiunge delle forti pendneze, con tratti cementati e altri sterrati. Immersi in questa natura, sara’ il fruscio del torrente, alla nostra destra, ci accompagnera’ dolcemente.
    A Piazza, girate alla vostra sinistra, per COLLE. Nel primo tratto la pendenza è minima e la pedalata e’ scorrevole

    Arrivati a Colle, dopo aver fatto il pieno alla borraccia dalla fontana sulla piazza, proseguiamo tenendo la nostra destra in direzione di Archia. Da qui la strada è tutta sterrata, ma scorre veloce in quanto la pendenza è lieve e si può godere di un ottimo panorama che spazia dal monte Zeda fino alla pianura Padana. Questo tratto fa parte della famosa linea Cadorna.

    Arrivati al bivio che sale per Archia, teniamo la sinistra per il Passo Folungo. Passeremo dall’alpeggio di Archia durante il ritorno. Al Passo Folungo oltrepassiamo la sbarra alla nostra sinistra e cominciamo a salire verso il rifugio Vadà, ma prima riempiamo la nostra borraccia alla fontana antistante. Salendo, se alziamo lo sguardo, possiamo vedere la nostra meta: è ancora lontana, la strada da percorrere fare è ancora lunga. Dopo circa quaranta minuti arriviamo al rifugio Vadà.

    Da qui il panorama merita una pausa, anche per scattare qualche foto: siamo a circa 1700 mt. di altezza sul livello del mare, e volendo si può continuare a salire: la carrozzabile diventa un sentiero e porta fino alla cima del monte Zeda. Tornando indietro, percorriamo a ritroso la strada fino al passo Folungo, dove andiamo a sinistra per l’Agriturismo di Archia; da qui si domina la valle Cannobina e le sue cime.

    Si scende verso il bivio di Pian Puz, e tenendo la sinistra ci immergiamo nel bosco.Dopo un breve tratto di saliscendi alla nostra sinistra troviamo una strada agro pastorale, discesa molto divertente che ci porta a S.Eurosia, dove troviamo la piccola chiesetta circondata da un bel faggeto.


    Distanza totale: 54.19 km
    Altitudine massima: 1716 m
    Totale discesa: -2258 m

    T20 Oggiogno (via “Colle”)

    Arrivati a Colle, dove c’è la fontana, prendiamo il sentiero che porta alla Cima Morissolo ed immdiatamente sulla sinistra troviamo il cartello per Oggiogno (Indicazione sui cartelli Nr. 6).
    Questo tratto scende molto ripido ma i più esperti riusciranno sicuramente a divertirsi moltissimo. Il sentiero in terra battuta scende nel bosco di faggi a slalom, i freni saranno quasi completamente bloccati per contrastare la forte pendenza: e’ quasi come sciare, …ma dopo diventa più tecnico e dicisamente meno divertente.
    Parecchi tratti, per non rischiare troppo, consiglio di meglio scendere dal mezzo.
    Si attraversano parecchie vallette ed incontreremo nuclei di baite abbandonate. Piu avanti, un bivio sulla destra porta a l’alpe Ronno (vedi giro T018) e infine sulla sinistra si congiunge il sentiero che sale da Trarego.

    A questo punto siamo a ridosso di Oggiogno, entriamo in paese dove una visitina è d’obbligo. Stupendo è il vecchio TORCHIO del sec.XVIII, capolavoro testimone di un pezzo di storia molto importante alla popolazione di Oggiogno.

    Veniva usato principalmente per macinare l’uva ma anche olive e le noci da cui si ricavava un olio molto pregiato.
    Passato il torchio, sulla sinistra, si può imboccare la mulattiera che scende a Cannero Riviera la quale non presenta nessuna difficoltà se non quella di dare la precedenza ai pedoni ed di escursionisti che soprattutto nel periodo estivo, percorrono il sentiero. Arrivati a Cannero si può ritornare a Cannobio dalla Statale circa sei Km.

    Distanza totale: 33.25 km
    Altitudine massima: 1343 m
    Totale discesa: -1912 m

    T19 Alpe Ronno

    Percorriamo la S.S. 35 in direzione Verbania, pedalando per circa 6 km. Superiamo l’abitato di Cannero ed in breve, sulla nostra destra, troveremo la deviazione per Cassino. Saliamo all’abitato per incrociare dopo poche rampe, la nuova strada per Donego.

    Questa nuova strada e’ stata tracciata a causa della frana che ha reso inagibile il percorso originale, e lasciando per lungo tempo il paese raggiungibile solo per mezzo del sentiero che parte da Cannero. (vedi descrizone giro T002).
    Raggiunto Donego, continuiamo a salire sulla strada originale in direzione Oggiogno, dove troveremo poche centinaia di metri piu’ avanti, la deviazione sulla nostra sinistra per l’alpe Ronno.
    La strada e’ poco frequentata, completamente immersa nel bosco tanto da renderla piacevolmente fresca anche nelle stagioni piu calde. La pendenza non e’ impegnativa ed e’ costante.

    Raggiunto l’alpeggio, torniamo sulle nostre traccie per pochi tornanti fino a raggiungere sulla nostra sinistra, la partenza della mulattiera che scende nel bosco fino ad Oggiongo.
    Una discesa decisamente bella, scorrevole, un single track che incoraggia a limitare l’uso dei freni: ma non dimentichiamo che la montagna non e’ nostra, quindi attenzione, per noi e per gli altri! Una breve sosta ad Oggiogno per ammirare il vecchio torchio e quindi riprendiamo la discesa verso Donego.
    Scegliamo in questo punto se rientare percorrendo la ritroso la strada percorsa in precedenza o scendere lungo la mulattiera che porta a Cannero come descritto nel giro T002

    Distanza totale: 25.88 km
    Altitudine massima: 797 m
    Totale discesa: -956 m

    T018 Alpe Quadra

    i parte dalla chiesa di traffiume, si sale lungo la valle Cannobina, ed in breve eccoci arrivati al bivio per Cavaglio: giriamo a destra.
    Attraversiamo il ponte ed in poco tempo raggiungiamo Cavaglio, piccolo abitato molto caratteristico. Lo attraversiamo, e raggiungiamo la strada che sale a Gurrone; in alcuni tratti di salita avra’ una pendenza che arriva a toccare il 14%. (!!!)

    A Gurrone riprendiamo fiato sul prato della chiesetta, dal quale possiamo godere di un ottimo panorama sulla valle Cannobina. Subito dopo il Circolo (bar), proseguiamo a sinistra pedalando la strada che sale ad Olzeno. Anche in questo tratto la salita si fa’ sentire ma teniamo duro, ed arrivati a Olzeno la pendenza diminuisce.
    La strada diventa sterrata, e presto ci immergiamo in fitti faggeti fino alla localita’ “le Biuse”. Ci fermiamo per un carico d’acqua alla fontana, e ripartiamo alla volta dei tre confini, dove troviamo un bivio: saliamo a destra verso l’alpe di Spoccia

    Salendo costeggiamo il monte Zuccaro fino a raggiungere l’alpe Spoccia: spettacolare il profilo selvaggio delle roccie dei Gridoni, di fronte a noi. Anche qui troviamo un bivio, saliamo a destra per alpe “la Quadra”.
    L’alpe “la Quadra” ci presenta uno scenario alquanto desolato, sono infatti ancora visibili i ruderi di quelli che dovevano esser un fiorente alpeggio diversi decenni or sono.

    Forse un giorno rivedremo rivivere questo alpeggio? Proseguendo oltre, si sale al monte Limidario ma naturalmente con la bici in spalla. Torniamo indietro ripercorrendo lo stesso tracciato, ricordando di guidare con prudenza a causa della forte pendenza (specialimente quando si attraversano nuclei di baite abitati).

    Distanza totale: 27.21 km
    Altitudine massima: 1625 m
    Totale discesa: -1806 m

    T017 Spalavera

    Arrivati a Colle, prima della fontana sulla destra, parte la ex strada Cadorna ormai ridotta ad un sentiero, ma ben pedalabile. Salendo la vegetazione si apre, offrendo uno scenario unico ed ampi tornanti dove possiamo riprendere fiato.

    Arrivati in cima, ammiriamo il panorama a 360° che spazia dalla pianura Padana a tutto l’arco Alpino con la vicina Svizzera e tutto il lago Maggiore. Scendiamo dalla parte opposta a quella di arrivo; il primo tratto è molto ripido, passando in mezzo alla vegetazione di rododendri.

    Diventa più scorrevole e molto divertente la seconda parte, immerso nel bosco. Usciti dal sentiero, ci ritroveremo in un bel pratone, dove svoltando a sinistra imbocchiamo la sterrata pianeggiante.
    Dopo un breve tratto, sulla destra, troviamo una sterrata con una sbarra rossa che scende. La strada sterrata invita a lasciare i freni, ma forse per evitare qualche brutta caduta e meglio avere un andatura tranquilla. Si guada qualche riale ed a breve ci troviamo a S. Eurosia, posto incantevole con la sua chiesetta.
    Da qui possiamo tornare a Cannobio seguendo diverse tracce pubblicate sul sito.

    Distanza totale: 40.54 km
    Altitudine massima: 1538 m
    Totale discesa: -1946 m

    T016 Morissolo

    Il giro parte da Cannobio, ma per chi non vuole fare troppa salita, può partire da Piazza S.Eurosia.
    Partenza: “Piazza”, vedi il giro T012 PIAN BELLO.
    Breve cenno storico: Questo complesso sistema difensivo si estende dalle valli ossolane fino ai passi orobici. Ne fanno parte molte strade, mulattiere, trincee, postazioni d’artiglieria, osservatori, ospedali da campo, centri di comando e strutture logistiche, il tutto realizzato ad alte quote dai 600 fino ad oltre 2000 metri.
    Una stima dell’opera cita: 72 km di trincee, 88 postazioni di artiglierie (11 in caverna), 296 chilometri di strade e 398 chilometri di mulattiere, per un costo di oltre 105 milioni di lire (circa 150 milioni di euro odierni) ed il contributo di 40.000 uomini. Questo complesso di opere non venne mai utilizzato.

    Le fortificazioni, all’inizio della guerra, vennero presidiate ma ben presto, ed in particolare dopo la disfatta di Caporetto, la linea venne abbandonata.
    Arrivati a Piazza salire seguendo l’indicazione Colle, quindi continuare sulla strata asfaltata per Pian Cavallo. Questo tratto non presenta nessuna difficoltà, ad un certo punto la strada scende e prima di arrivare a Pian Cavallo. Poco prima del centro auxologico, giriamo sulla sinistra dove andiamo ad imboccare la sterrata che ci porterà dritti al M. Morissolo.

    La strada è priva di protezione, bisogna fare molta attenzione perché è veramente facile farsi distrarre dal panorama che ci circonda. Quando arriviamo al M. Morissolo, prima di salire in cima alla vetta, (con la bici in spalla) facciamo una piccola deviazione per visitare le gallerie della linea CADORNA. In cima alla vetta il panorama è stupendo, praticamente un balcone sul lago.

    Si scende dalla cima (sempre con la bici in spalla) e cerchiamo i cartelli che indicano il sentiero che ci porta a Colle; sentiero scorrevole e molto divertente, ma attenzione ai pedoni in quanto e’ un tratto molto battuto specialemente nei weekend. Dopo circa dieci minuti siamo a Colle, dove, per tornare a Cannobio, possiamo rifare la stessa strada, o guardare il sito che ci suggerisce altre varianti….

    Distanza totale: 40.12 km
    Altitudine massima: 1315 m
    Totale discesa: -1696 m

    T015 Colle, Trarego

    Partenza: “Piazza”, vedi il giro T012 PIAN BELLO.
    A Piazza, girate alla vostra sinistra, per COLLE. Nel primo tratto la pendenza è minima e la pedalata e’ scorrevole, ma presto diventera’ piu’ impegnativa. Arrivati nel tratto dove la strada diventa pianeggiante, prendiamo la strada sterrata alla nostra destra, ( per chi non vuole fare questa variante, può proseguire dritto seguendo la strada che arriva a Colle ).

    Pedaliamo in salita per un breve tratto, quindi un tornante a sinistra. Saliamo per arrivare ad un grosso prato, dove terremo la sinistra per percorrere il sentiero, molto facile e divertente, che ci porterà dritti a COLLE.
    A Colle, dove c’è la fontanella, troviamo il sentiero per TRAREGO. Scendiamo a sinistra, il primo pezzo e’ molto ripido ma ben presto sara’ più dolce come pendenza pur rimanendo molto tecnico, al punto che a tratti, per non rischiare, e’ meglio scendere dalla bici.

    La vegetazione è molto fitta, attraversiamo alcune vallette, un ponte di legno poi uno in sassi; arrivando in zona Fudrasca ci immettiamo sul sentiero che scende da Piazza e si collega con la strada ( Trarego Piazza).
    Arrivati a Trarego attraversiamo il paese con le sue strette e caratteristiche viuzze, e cerchiamo la mulattiera che scende a CANNERO. Questo tratto di mulattiera, non presenta grosse difficoltà, anzi è un bel divertimento. Arrivati a Cannero giriamo a sinistra per Cannobio, dove chiudiamo il nostro giro.

    Distanza totale: 35.98 km
    Altitudine massima: 1346 m
    Totale discesa: -1885 m